sabato 13 novembre 2010

Neuromarketing. ACQUISTA, che tu lo voglia o meno.

Portare le masse al consumismo (in cui siamo completamente immersi, nessuno di noi escluso) sta diventando oggetto di studi di ogni genere, per convincere indirettamente il consumatore ad acquistare un certo prodotto, sfruttando tutti i mezzi possibili per portarlo all' acquisto, tutto ciò è neuromarketing

Strategia molto utilizzata è il sensory branding, che sfrutta la percezione sensoriale del consumatore medio.
Un esempio di questo tipo di "esca" è lo spray aromatizzato in vendita per i grandi fast food. Questo spray che odora di hamburger, viene spruzzato all' interno di molti di questi locali per invogliare i clienti a mangiare un hamburger.
Questo venne scoperto dallo psicologo Eric Spangenberg nel 2007, quando provò che diffondere profumo in un negozio di abbigliamento da donna faceva addirittura raddoppiare le vendite!
Lo stesso accadeva nella vendita del caffè, di pane, pizza e moltissimi altri prodotti, la stessa cosa continua ad accadere, senza che ci si accorga dell' influenza che ciò ha su di noi.

Anche la costruzione dei supermarket è studiata secondo pensati elementi fondamentali, ad esempio: i primi metri d' ingresso sono lasciati liberi in modo da permettere all' occhio del cliente di individuare i prodotti d' interesse. Pane, frutta, verdura e prodotti freschi vengono subito dopo, in modo da "rinfrescare" la mente di chi ha intenzione di fare i suoi acquisti. I prodotti indispensabili, come sale, olio, latte, acqua ecc, vengono posti lontani tra loro per far spostare di reparto in reparto i consumatori, che durante il percorso si troveranno davanti ad un' altra infinità di prodotti che li tenteranno, e indurranno volenti o nolenti ad acquistare. Caramelle e dolciumi si dispongono in fine vicino alle casse, in quanto al momento del pagamento i genitori sono più nervosi e cedono più facilmente alle richieste dei bambini, ancora più soggetti a questo tipo di manipolazione.
Essi vengono infatti bombardati fin da piccoli con messaggi, stereotipi, pubblicità di ogni tipo, atte a formare un consumatore ideale.

Anche il colore fa il suo gioco nella vendita di un prodotto. Anche il colore delle uova all' interno delle pubblicità è sempre più marroncino del normale, in quanto questo colore riporta un po' agli scenari delle campagne, della freschezza del prodotto non industrializzato quindi vende di più. Lo stesso vale per certi tuorli dal giallo più che carico, ottenibile allevando galline con l' utilizzo di vitamine. Un colore così acceso colpisce molto di più il consumatore.

Il libro Neuromarketing di Martin Lindstrom, è uno dei più grandi esperti al mondo di questo tipo di manipolazione, di cui svela tutte le spiegazioni del caso a riguardo. Nulla infatti nel mondo del commercio è lasciato al caso.
Lindstrom presenta esempi di ogni genere: la Apple punta ad esempio sulla vendita in "stile" religioso. Alleste negozi come fossero luoghi di culto alla tecnologia, con annuali e tradizionali eventi per promuovere le nuove offerte. Calvin Klein, come D&G invece, come molti altri utilizzano manifesti erotico-scioccanti mirati alla provocazione. Il fatto stesso di fare scalpore con una censura o anche solo un' immagine particolarmente spinta fa parlare, destando così interesse e divulgando pubblicità gratuita.

Tutto va in fondo a stimolare i bisogni primari dell' uomo, odierni quanto primordiali: sopravvivenza e riproduzione della specie. Infatti alimentazione, sesso, e tutto ciò che riguarda i bisogni primari e gli istinti primitivi sono il modo più immediato per giungere al consumatore. Ad essi si sono aggiunti nuovi bisogni della società moderna: apparenza (secondo stereotipi imposti), bisogno di ebrezza, di trasgressione, di svago.
 Non ci si limita infatti, anche in tempi di crisi ad acquistare prodotti di lusso, per semplice sfizio.

Tutto ciò non è semplice convinzione, Lindstrom stesso, svolge  ricerche sui consumatori per conto dei grandi marchi. Ciò implica addirittura l' uso di strumenti medici e scientifici come la tac o la risonanza magnetica per capire la reazione del nostro cervello ad un determinato spot o semplice prodotto, dalla confezione, alla disposizione sugli scaffali di un supermercato.

E' interessante come tutta la manipolazione vanga mascheratà dalla quotidianità di un acquisto.
Se si può "costringere" la società all' acquisto di un prodotto (anche assolutamente non necessario)...cos' altro si può costringere a fare?